Ricerca libera
24-02-2022
Possibili danni al sistema nervoso conseguenti al Covid 19
La necessità di un potenziamento dei servizi neuropsicologici
La recente letteratura sta documentando possibili danni al sistema nervoso centrale conseguenti a infezione da SARS-CoV-2; tra questi, un aumento della vulnerabilità per ictus ischemici e emorragici. Le conseguenze neuropsicologiche (cognitive e comportamentali) di tali danni cerebrali possono, in alcuni casi, regredire mentre in altri possono cronicizzare, con conseguenze importanti sull`autonomia della persona. Inoltre, la riduzione delle interazioni sociali e della mobilità legata al lockdown ha profondamente colpito popolazioni cognitivamente fragili (anziani, bambini con patologie dello sviluppo e adulti con patologie neurologiche acquisite come ictus, tumori, traumi cranio-encefalici, etc...), avendo comportato non solo la sospensione dei trattamenti specifici, ma anche una riduzione delle stimolazioni ambientali, fondamentali per il mantenimento dell`autonomia funzionale e cognitiva. L`individuazione, il monitoraggio e il trattamento dei deficit neuropsicologici diventano perciò cruciali per permettere una piena comprensione delle conseguenze dell`infezione da Sars-Cov 2 ed una corretta programmazione dell`assistenza. Ad oggi le possibilità di valutazione e di intervento sono fortemente limitate dalla ridotta presenza di neuropsicologi nelle strutture territoriali e numerose società scientifiche (AISN - Associazione Italiana degli Specialisti in Neuropsicologia, SINP - Società Italiana di NeuroPsicologia, SPAN - Società degli Psicologi in Area Neuropsicologica, SIPF - Società Italiana di Psicofisiologia e Neuroscienze Cognitive) si stanno mobilitando per ottenere un adeguamento a tali necessità cliniche, attraverso un richiamo all`implementazione di attività in questo specifico settore, anche a livello telematico.