Ricerca libera
01-10-2022
Abolita la sentenza sul diritto all`aborto negli USA
Perché la sentenza americana ci riguarda
Il 24 giugno la Corte Suprema Americana si è pronunciata annullando la legittimità dellaborto, consentito da ormai 50 anni, e lasciando libertà ai singoli stati di legiferare in materia con queste affermazioni: La Costituzione non conferisce un diritto all`aborto; l`autorità di regolamentare l`aborto è restituita al popolo e ai suoi rappresentanti eletti. Ciò significa che negli stati i cui governi sono contrari allaborto (circa 26, secondo le stime del Guttmacher Institute), le donne saranno costrette a portare avanti gravidanze non volute. A differenza degli USA, lItalia si è data una legge, la n.194 del 22 maggio 1978 che, per quanto granitica e costituzionalmente vincolata, presenta un limite ideologico: pone laccento sulla salvaguardia della salute fisica e psichica della donna piuttosto che su principi di autonomia e autodeterminazione. Nella contrapposizione tra il diritto alla vita del feto e il diritto alla salute della donna, si inserisce infatti il diritto del personale sanitario a sollevare obiezione di coscienza. Luso di contraccettivi di emergenza e gli aborti farmacologici, dalle complicazioni rare e dalla scarsa necessità di controlli clinici, chiariscono come laspetto medico sia ormai decisamente trascurabile e come, semplificando e deospedalizzando la procedura farmacologica si possano abbattere i residui ostacoli. La reale situazione nei consultori e poliambulatori delle regioni italiane ci dice, in effetti, che il diritto allaborto è un diritto fragile. Per questo la sentenza americana ci riguarda... Quella sentenza ci riguarda perché, forse, dopo 44 anni sarebbe tempo di pensare alle donne come cittadine a pieno diritto del nostro paese e che abbia al centro il diritto di fare "scelte intime e personali", che sono "centrali per la dignità e l`autonomia della persona.